Fai sapere a tutti che ti piace Forme Libere!
Vuoi rimanere informato su tutte le novità di Edizioni Forme Libere?
Nouvelles de rien
In questa seconda raccolta di novelle di Hélène Richard-Favre* troviamo nuove storie e nuovi personaggi. Eppure niente, riviviamo le stesse sensazioni. Novelle di niente, appunto. Dove niente è in realtà tutto: è il macigno della solitudine, è la pesantezza di una vita non desiderata, è l’imperscrutabile del soprannaturale, è l’amarezza per un destino avverso.
In poche righe l’autrice disegna esistenze ordinarie eppure uniche. Non si lascia intimorire dal dolore e dalla fatica di vivere dei suoi protagonisti: uomini, donne, giovani, vecchi, ciascuno spettatore impotente della propria vita, li fa esistere con leggerezza, li comprende e li accompagna con toni delicati ma realistici.
E anche il lettore li accoglie, si immerge in quelle storie e le fa proprie.
(dalla Prefazione di Elisa Bonaldo)
Perle minimaliste
Troviamo in questi brevi testi il tono inconfondibile e in mezzatinta che attraversavano Nouvelles de Personne. In questa nuova raccolta, astutamente intitolata Nouvelles de rien (Novelle di niente) e anch’essa pubblicata in versione bilingue francese-inglese, Hélène Richard-Favre continua a svolgere il filo di vite minuscole con humour e tenerezza, e mescola una punta di assurdo a un notevole lavoro sulla lingua. In brevi dialoghi o monologhi, voci di donne e uomini si levano per raccontare la propria storia: questa oralità trasposta forma un mosaico di singolari parole, storie insolite o dolorose, da cui emerge l’immagine di un mondo fragile, contraddittorio e comico. Linguista e slavista di Ginevra, l’autrice rimane permanentemente in equilibrio sul filo del bizzarro e sembra giocare sulle manchevolezze del linguaggio, nei silenzi tra le righe, trasformando la parola per esporne il rovescio, i limiti e i confini.
Storie di coppie, di lutti, di vecchiaia, di memorie e di oblio, storie di speranze e paranoie, si sviluppano in poche righe e traggono forza da questa economia di mezzi, dalla loro acuta precisione e dalla tonalità particolare delle voci che li trasportano. Con sobrietà e un’arte consumata della caduta, Hélène Richard-Favre consegna così dei piccoli gioielli minimalisti che oscillano tra follia e ragione, dramma e fantasia e, senza darne l’impressione, mettono in discussione il mondo e il linguaggio.
Anne Pitteloud, Le Courrier, 26.08.2011
Venticinque ritratti, maschili e femminili, corti, rapidi, incisivi. Venticinque voci, la maggior parte delle quali dice “Io” e vi conduce a...
In questa seconda raccolta di novelle di Hélène Richard-Favre* troviamo nuove storie e nuovi personaggi. Eppure niente, riviviamo le stesse...
Il titolo di questa raccolta di novelle si iscrive nella continuità dei due precedenti, “Novelle di Nessuno” e “Novelle di niente”. Nessuno,...
Scarpone della pace è il poema di Ada, una nonna bambina, che assieme al trisavolo Cenci attraversa le guerre e le persone in cerca di segni...
La estrosa Flo Riva Rastelli, psicologa e consulente del Commissario Simone Rocchi, prosegue nella sua ricognizione dell’esistenza. Da tempo...
Una seconda, difficile, indagine per il commissario di Rovereto, Elisabetta Pilati. Due giovani ragazze vengono trovate morte in un sacco ne...